Massimo Bubola, cantautore di culto e tra i più significativi d’Italia, è una figura centrale nel panorama musicale del nostro paese. Massimo è presente sulla scena della canzone d’autore italiana dalla metà degli anni settanta ed ha portato avanti nella sua carriera una rigorosa e particolarissima mistura musicale improntata al folk e al rock, realizzando 21 album.
Massimo nell’intento di creare una vera e propria letteratura da canzone anche nel nostro paese, ha coinvolto nel suo percorso a soli vent’anni Fabrizio De Andrè, con cui ha realizzato testi e musiche di due storici e importanti album: Rimini e Fabrizio De Andrè ( l’Indiano),con brani, come Volta la Carta, Andrea, Rimini, Fiume Sand Creek, Hotel Supramonte, Franziska, che ormai fanno parte della storia della canzone italiana, oltre alle note ballate Una Storia Sbagliata su Pasolini e Don Raffaè. Proprio sul sodalizio col cantautore genovese ha scritto insieme al critico musicale Massimo Cotto “Doppio lungo addio” (Aliberti Editore, Reggio Emilia-2006).
Autore di molte canzoni portate al successo anche da varie interpreti, fra cui ricordiamo “Il cielo d’Irlanda”, resa popolare da Fiorella Mannoia. L’autore veronese, nei suoi ventuno album personali, fin qui pubblicati, continuerà a sviluppare un percorso personale, che lo porterà alla creazione inoltre di un’epica da ballata anche attraverso i sui ritratti in canzone di personaggi storici come Camicie Rosse ed Uruguay dedicate a Garibaldi, Tina alla fotografa Modotti, Dino Campana allo sfortunato poeta ed altri personaggi Dostoevskij, Annie Hannah su Anna Frank, Eurialo e Niso sui due soldati-martiri dell’Eneide, Fiume Sand Creek sull’epopea dei nativi americani, Una storia sbagliata sulla morte di Pier Paolo Paolini.
Apprezzato anche per le poesie e testi letterari (nel 1996 ha pubblicato “I sognatori del giorno” -Giunti Editore) e nel 2006 la raccolta di poesie intitolata “Neve sugli aranci”), Bubola ha sempre caratterizzato la propria produzione con versi di grande respiro letterario partecipando a reading accanto a Gregory Corso, Lou Reed, Fernanda Pivano, Eric Andersen ed altri.
Nel 2008 esce il libro biografico “Il Cavaliere Elettrico. Viaggio romantico nella musica di Massimo Bubola” (edito da Meridiano Zero) scritto da Matteo Strukul.
“Rapsodia delle terre basse” nel 2009 il suo primo romanzo, è pubblicato dall’editore romano Gallucci. Il romanzo è una lunga ballata fra la memoria e il sogno che cavalca tre generazioni venete, dai tempi arcaici delle campagne ottocentesche alla modernità post-industriale. Una lunga ballata folk – rock, scritta da un rapsodo cinquantenne con l’amplificatore della sua classicità e della sua eretica gratitudine.
Nell’ottobre 2017 pubblica il suo secondo romanzo “Ballata senza nome” (Frassinelli). Un’opera di grande respiro, storico e letterario, che racconta un momento cruciale della nostra storia: la scelta del milite ignoto nella basilica di Aquileia, il 28 ottobre del 1921, a tre anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale. È un romanzo in forma di epitaffi, che ricostruisce le vite di questi sconosciuti attraverso un dialogo tragico ed epico, tra questi soldati Maria Bergamàs, la donna nominata per scegliere colui che sarà inumato sull’altare della Patria.
Nel settembre 2022 pubblica il suo terzo romanzo “Sognai talmente forte” (Mondadori). «Quello che non si può più ricordare o rivivere, si può ancora cantare. Le canzoni non si dimenticano mai, e mai loro si dimenticano di te.» Un libro visionario e commosso che ripercorre la vita del vecchio Callimaco, giunto alla fine di un’esistenza vissuta nel canto e nella musica, trascorre il suo ultimo giorno circondato dalle tante persone che lo hanno amato, e con loro ripercorre i momenti cruciali della sua vita, tra ricordi, sogni e visioni. Racconta così di quando, bambino, era il piccolo “servo pastore”, amato e temuto dalla comunità, per il suo indomito spirito di eretica libertà; dialoga, in sogno, con la figlia Teresa dagli occhi secchi, che per amore dal mare di Rimini finisce a morire nell’Argentina delle torture e della dittatura; si diverte a ricordare e a dipingere la filastrocca di “Volta la carta”, e si commuove nel ricordo degli amici nativi americani che gli raccontarono la strage del “Fiume Sand Creek” …E poi ancora, Callimaco rievoca “Il cielo d’Irlanda”, “Se ti tagliassero a pezzetti” e tanti altri luoghi e immagini che – attraverso le canzoni – sono entrate nell’immaginario collettivo degli italiani.
Quella di Bubola è una grande operazione letteraria, destinata a lasciare un segno profondo nella storia della cultura contemporanea: le sue canzoni tornano qui in un’altra forma, quella della prosa d’arte, e rivivono, arricchite di nuove suggestioni, nuove sfaccettature, nuova luce.
-Anglista, ha tradotto l’opera omnia di Patti Smith “Patti Smith Complete”- Canzoni, riflessioni e diari- 2000-Sperling & Kupfer- Milano). Ha tradotto inoltre e adattato alla lingua italiana canzoni di Bob Dylan come Romance in Durango (B. Dylan/J. Levy) in Avventura a Durango, Willy De Ville Baby Love Me Like You Did Before, Willie Nile Vagabond Moon in Vieni alla Finestra (per l’album “Massimo Bubola / Fado – Cgd, 1982). Tom Petty Into the Great Wide Open in Nel Grande Spazio Aperto (per l’album “Canzoni con il naso lungo” di Cristiano De André / Wea, 1992), di Mike Scott dei Waterboys And a bang on the Ear in E una tirata d’orecchio (per l’album “Diavoli & farfalle” di Massimo Bubola /Cgd, 1999).
Hanno cantato le sue canzoni:
Fabrizio De André, Luciano Ligabue, Fiorella Mannoia, Lucio Dalla, Roberto Vecchioni, Milva, Mia Martini, Roberto Murolo, Massimo Ranieri, Cristiano De André, Loredana Bertè, Dori Ghezzi, Premiata Forneria Marconi, Mauro Pagani, Allan Taylor, Tosca, Siria, Tinkara Kovač, Shel Shapiro, Grazia di Michele, Gang.